Terapia farmacologica e psicoterapia

La terapia farmacologica e la psicoterapia sono processi molto diversi che a volte vengono considerati in antitesi, altre volte viene posta l'attenzione sulla necessità di integrare i due approcci per "una migliore riuscita del trattamento".

Possiamo considerare, invece, la psicoterapia e la terapia farmacologica come due approcci diversi che non si escludono necessariamente a vicenda ma che non possono nemmeno interagire in quanto appartenenti a percorsi molto diversi.

Laddove un paziente, su suggerimento del medico, dovesse scegliere di seguire una terapia farmacologica questa non può essere sconsigliata dallo psicoterapeuta, ma la terapia farmacologica non può porsi in sostituzione della psicoterapia in quanto non si pone gli stessi obiettivi e non ha la stessa funzione.

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Quando rivolgersi ad uno psicoterapeuta

E' possibile rivolgersi ad uno psicoterapeuta passando attraverso diversi percorsi. la sensazione personale riferita da chi sceglie di iniziare un percorso psicoterapeutico è spesso quella di fare fatica a portare avanti la propria vita come ha sempre fatto.

A volte si arriva ad una psicoterapia con una sintomatologia già inquadrata e definita in termini di attacchi di panico, depressione, anoressia o bulimia, fobia sociale, ecc... Altre volte il problema presentato ha a che fare con una difficoltà di tipo relazionale (problemi di coppia, problemi legati alla genitorialità ecc…)

A volte possono accadere alcune cose nella vita delle persone (lutti, separazioni, cambiamenti inaspettati o mancanza di cambiamenti che ci aspettavamo) che rappresentano una sorta di rottura rispetto alla storia personale e procurano un disagio che ci sembra di non poter affrontare.

Altre volte ancora ci si può rivolgere ad un terapeuta per una sensazione di disagio difficile da definire che può prendere la forma di un sintomo fisico, di un pensiero fisso, di un angoscia continua o di un grande senso di fatica.

Aldilà della spiegazione che vogliamo dare alla sofferenza delle persone, delle cause che possiamo trovare, del nome che vogliamo attribuirgli, o di come definiamo il disturbo  tali esperienza vengono spesso raccontate dalle persone come la sensazione di "girare a vuoto e trovarsi sempre allo stesso punto", di "camminare sulle sabbie mobili" o di "sbattere la testa contro il muro senza trovare vie di uscita".

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